Se fossimo tutti nelle file immagina il momento evacuato delle origini e dolore negli occhi d’iridi sconosciute tutti alla ricerca di una strada con i tarli nello stomaco e pezzi che si staccano immagina, cosa ci porteremmo in tasca il giocattolo dei sogni per i figli tre quattro noci per la fame o la chiave di una vita di separazioni aperta al dubbio di aride stanze in un paese dalla faccia che non guarda offuscato al cuore (cuore al centro l'ultimo rifugio) Quali parole, quali fiotti di fango alla domanda se il mare è uguale -e il cielo Quale disegno delle nuvole per ricordarci le erte rampe su di noi, fiori di fosso nel velo nero del sole
Rita Stanzione
« fiori di fosso
nel velo nero del sole. »
Una chiusa forte!
Che esce da versi che sembra non dicano niente,
leggendoli velocemente.
Ma come succede per tutti i grandi poeti,
ogni volta che si rilegge una loro poesia,
entra sempre più dentro,
fino ad abitare l’anima,
di sensazioni nuove e sempre illuminanti.
Grazie Poeta! 🙂
P.S. Scusa se commento solo ora, ma tu sai perchè il mio cuore si è fermato.
Non devi giustificarti per i tempi: so cosa significa vivere
certe esperienze.
Grazie per la tua lettura. Il diritto ad esistere si scontra con
tanti muri, purtroppo. Il senso di fratellanza, quello che
dovrebbe unire, viene meno troppo spesso. E tocca anche
a noi ricordarlo, tentare di smuovere le coscienze.
A rileggerci, Poeta 🙂
🙂