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Fiori non sono nati oggi
il gambo è ghiacciato
non scorre più linfa
il silenzio è padrone
ora
dopo gli spari
dopo le deflagrazioni
dopo i corpi calpestati
dopo le sirene
Non odo più neanche il vento
calma irreale
come dopo una tempesta,
non vedo più i colori
ma solo il sangue di grandi amori,
rosso di sorelle e di fratelli
corpi dilaniati
vetri rotti
Tutto questo non è reale
(mente ai nostri occhi).
Ora devo andare a letto
domattina è un nuovo giorno
mi viene un dubbio:
l’ho comprato il caffè?
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Cante Skuye
La vera lotta
è appena iniziata
Cante
vedo angeli
sporchi di terra
insegnare
a bambini
la strada del giusto
Il dolore percorre le strade
contenuto in uno spazio dilaniato
Anime in cerca di speranze
anime brulle
anime padrone
siamo fratellanza
dimenticata
Grazie, Flavio, per questo tuo contributo
e alla tua sensibilità
la poesia PARIGI 13 NOVEMBRE
non voglio commentare alcun tipo di cronaca.
Il poeta lascia pietre sul suo cammino e basta.
Ma mi piace pensare che questa poesia sia quella pietra
che diviene sasso da scagliare fatto di parole.
BELLISSIMA la parola “ora”…come atto di riflessione e di
raccoglimento dopo uno stordimento…
il poeta raccoglie dolore e lo trasforma in amore….
bella la conclusione dell’ultima strofa…
parole di delirio di un pensiero che fa male.