Dino Campana – Batte botte

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Dino Campana

 

Ne la nave
Che si scuote,
Con le navi che percuote
Di un’aurora
Sulla prora
Splende un occhio
Incandescente:
(Il mio passo
Solitario
Beve l’ombra
Per il Quais)
Ne la luce
Uniforme
Da le navi
A la città
Solo il passo
Che a la notte
Solitario
Si percuote
Per la notte
Dalle navi
Solitario
Ripercuote:
Così vasta
Così ambigua
Per la notte
Così pura!
L’acqua (il mare
Che n’esala?)
A le rotte
Ne la notte
Batte: cieco
Per le rotte
Dentro l’occhio
Disumano
De la notte
Di un destino
Ne la notte
Più lontano
Per le rotte
De la notte
Il mio passo
Batte botte.

 

3 Risposte a “Dino Campana – Batte botte”

    1. In effetti è stato un genio, si dice sia stato il primo
      poeta “iniziatico”, nel senso che scriveva della sua vita,
      di quello che gli succedeva.
      È annoverato anche tra i primi futuristi dell’epoca.
      Certamente un pilastro della poesia del novecento
      che finalmente è riuscito a conquistare timidamente
      anche i banchi di scuola.
      Quando andavo io a scuola era un eterno sconosciuto.

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