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Ne la nave
Che si scuote,
Con le navi che percuote
Di un’aurora
Sulla prora
Splende un occhio
Incandescente:
(Il mio passo
Solitario
Beve l’ombra
Per il Quais)
Ne la luce
Uniforme
Da le navi
A la città
Solo il passo
Che a la notte
Solitario
Si percuote
Per la notte
Dalle navi
Solitario
Ripercuote:
Così vasta
Così ambigua
Per la notte
Così pura!
L’acqua (il mare
Che n’esala?)
A le rotte
Ne la notte
Batte: cieco
Per le rotte
Dentro l’occhio
Disumano
De la notte
Di un destino
Ne la notte
Più lontano
Per le rotte
De la notte
Il mio passo
Batte botte.
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meravigliosa … non lascia scampo al lettore!
In effetti è stato un genio, si dice sia stato il primo
poeta “iniziatico”, nel senso che scriveva della sua vita,
di quello che gli succedeva.
È annoverato anche tra i primi futuristi dell’epoca.
Certamente un pilastro della poesia del novecento
che finalmente è riuscito a conquistare timidamente
anche i banchi di scuola.
Quando andavo io a scuola era un eterno sconosciuto.
Preziosità…
Grande Dino Campana !