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Non potevi che nascere in maggio
dove i colori urlano il loro canto
e le cime delle montagne
salutano la brezza
che piano sale
Era d’estate
nell’urlo feroce del vento
in una lingua di porto
vidi la tua mano di marmo
sulla pietra squadrata
minacciata dal mare
I libri sparsi
sul tavolino di un bar
tutto il mio mondo per te
tutto quello che avevo
guardavi le immagini dei grandi
affascinata e stordita
mentre sorridevi
Le foto in bianco nero di una mostra
hanno fatto da cornice ai nostri pensieri
che si affollavano tra passanti distratti
lo spazio si allagava di noi
attraversava le tele appese
come raggi di sole
tra bianche lenzuola stese.
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Cante Skuye
bella , un canto d’amore
Grazie Luigia!
Si un canto d’amore per un amore sofferto,
una visione, un lampo.
Un lampo fatto di vita.
Uno sfondo di colori, un quadro affascinante ed
emozionante. Distanze nulle e incommensurabili,
la poesia si libra superando confini. Bellissima, Poeta.
Grazie Rita! 🙂
VOLUTTA’
Vorrei poter morir tra le tue braccia
assaggiar un poco del tuo latte
gustare al tatto il suon della tua pelle
lenir tutte le voglie insoddisfatte.
E rotolar sulle lenzuola bianche
come se fosse spuma in mezzo al mare
detergere il sudor con mille baci
gustar tutto l’amor che ancor puoi dare.
Con te volar in ciel, poter sognare,
sentirmi amato ed io amor donare
col vento fuggirei a te abbracciato
la lingua tra la lingua tormentare.
Ancora risvegliare le mie passioni
le tue alimentar con nuovo ardore
stuzzicare le voglie tue e gli ormoni
come negli anni del tuo primo amore.
E risentir l’odor di primavera
con il tagete giallo su quel colle
dove mi persi tra le paparine
dove ancor vago perso tra le zolle.
E poi avvertir la voce tua lontana
che senza amore inutilmente chiama.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 22.6.2018 – 19,36)
http://www.poetare.it/santoro5.html
La foto è tratta dal portale:
http://comelacquasuisassi.altervista.org/bianche-lenzuola/