Lo stagno è un altro pullulare

Sledging on a frozen pond, Eder Monsted

 

L’interno degli steli ha desiderio

di mollica, cura pori invisibili

origlia dallo stagno vitreo

dove slittate. C’è un podere, sotto

di amenti che si appostano

scalpelletti di istanti

vicini ai graffi ma più piano

come asterischi

e punte di sbadigli.

Pubblicato da Rita Stanzione

L'arte apre scenari illuminanti, ci porta in uno spazio difficilmente sondabile con altri mezzi. La poesia, segno che s'imprime, è una delle porte per le profondità. Permette di osservare e raccontare in un modo speciale il mondo che ci contiene e il mondo che portiamo dentro. Ho alla base una formazione pedagogica, completata da studi in campo scientifico: dall'homo educandus sono passata alla botanica, all'entomologia, alla meraviglia della vita che scorre "silenziosa" nella cellula. E ho colto in ogni essenza la stessa ordinata magia e lo stesso caos di energia che ubbidisce al disegno della natura. Il mistero del flusso instancabile, l'istinto e l'aderenza allo stesso progetto , lo sboccio e lo sfiorire, il ritorno. Avrei potuto essere aria e permeare ogni oggetto; non potendo, lo rielaboro dai sensi e dalla scrittura, non trascurando elementi fantastici; poesia per me è anche osare e sperimentare nuove forme per dare spazio al pensiero. Ringrazio il poeta Flavio Rapetti (Cante Skuye) per la stima e per l'invito a far parte del bellissimo blog da lui creato. "Come l'acqua sui sassi" nome che scolpisce, piano e costante, instancabile. Sentito. Ringrazio inoltre tutti i lettori.

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